LUOGHI 13. CORTILE
don Sergio Andreoli
Non era, quand’ero fanciullo, aperto a tutti, come lo è oggi, il cortile della Casa del Parroco di Santa Maria Maggiore.
Ora è frequentatissimo.
Ci si vedono i ragazzi del dopo-scuola, per lo più figli di immigrati, ma anche i turisti vi accedono, per andare a contemplare le bellezze naturali del giardino, situato dopo il cancello.
Come cambiano le cose!
Per me è provvidenziale la cosa, perché posso, con il permesso di don Diego, parcheggiarvi la mia Kia.
Devo avere l’accortezza di non ingombrare troppo lo spazio dove giocano i ragazzi.
Pensate un po’, se, invece, avessi dovuto cercare un altro spazio per sistemare la macchina!
Giorni fa mi sono trovato di fronte ad uno spettacolo stranissimo: tutte le olive di un bellissimo albero erano a terra sfinite e defunte.
Ho appreso, poi, che quest’anno c’è questa brutta malattia, che ammazza i frutti, che avrebbero dovuto generare un olio prelibato.
Pazienza!
Non mancherà chi saprà risolvere la questione, mettendo sul mercato olio di altra provenienza geografica,, ma sempre buono, anzi squisito.
Il cortile!
In fondo, ho intravisto i pezzi di una grande pianta.
Dov’era, da viva?
Come mai è stata tagliata?
Anche altrove, andando in auto, ne ho vista una in via di eliminazione graduale, pezzo per pezzo.
Poveri alberi.
Muoiono anche loro.
Come le persone.
Quante, qui a Spello!
Le campane me lo fanno intendere inequivocabilmente, ogni tanto
Pace eterna alle loro anime immortali nella gloria del Cielo, in attesa della Risurrezione, alla fine dei tempi, quando Gesù Cristo tornerà.
donsergiose@gmail.com
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