da don Sergio Andreoli
Non sembri strano che io mi pronunci a proposito della Gazzetta di Foligno. Anzitutto, per dimostrare la gratitudine, che devo al direttore responsabile e a quello editoriale, per la bontà, che dimostrano nel pubblicare le mie note. In secondo luogo, per informare i lettori che ora non ho la stessa facilità di una volta a partecipare alle riunioni del gruppo redazionale, o meglio che sono proprio impossibilitato ad essere presente, alle 20,30, nella sede del San Carlo. Per cui, dal mio computer ci si deve aspettare soltanto il frutto di personali riflessioni, anche perché, per carattere, sono molto indipendente, e non vedo proprio di buon occhio gli articoli comandati.
Voglio, poi, esternare garbatamente una mia delusione: credevo che la partecipazione dei lettori fosse dinamica, mentre ho dovuto constatare, in un’occasione particolare, che, invece, è proprio passiva; ad un appello accorato sulla mancanza di vocazioni al sacerdozio ministeriale, ha risposto un solo lettore, a cui rinnovo il mio ringraziamento sincero! Ancora: è vero che non è lo spazio occupato da uno scritto a dare valore allo stesso, e neppure è il fatto che sia corredato da una fotografia, a renderlo importante; penso, però, che si debba fare attenzione ad assegnare a un contributo tutto lo spazio possibile e immaginabile e ad un altro uno spicchio risicato del settimanale. Non intendo proseguire in questo lamento; mi auguro solo che il foglio cattolico folignate cresca, si rinvigorisca e sfondi, non solo nel campo degli abbonamenti, ma soprattutto in quello dell’opinione pubblica, con il contributo dei direttori, dei redattori e dei lettori abituali e occasionali. donsergiose@gmail.com
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